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Uno studio pubblicato sulla prestigiosa rivista Physical Review Letters rivela nuovi e inaspettati indizi sul comportamento dei neutrini. Il lavoro è stato condotto dal Dott. Antonio Palazzo, ricercatore del Dipartimento Interateneo di Fisica dell’Università di Bari e incaricato di ricerca dell’INFN (Istituto Nazionale di Fisica Nucleare), in collaborazione con il Dr. Sabya Chatterjee, ricercatore postdoctoral presso l’IPPP (Institute for Particle Physics Phenomenology) dell’Università di Durham. I risultati del lavoro sono stati presentati dal Dott. Palazzo in occasione della conferenza virtuale NeuTel 2021, uno dei maggiori appuntamenti internazionali nel campo della fisica del neutrino.
Betelgeuse captured by Acatama Large Millimiter/sunMillimiter Array (ALMA) Credit: ALMA (ESO/NAOJ/NRAO)/E. O’Gorman/P. Kervella
Un gruppo di scienziati, tra cui il Prof. Alessandro Mirizzi del Dipartimento Interateneo di Fisica dell'Università di Bari e della Sezione di Bari dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN), ha cercato tracce degli assioni, che potrebbero essere tra i costituenti della materia oscura nell’Universo, attraverso osservazioni di raggi X dalla supergigante rossa Betelgeuse utilizzando il telescopio satellitare NuSTAR nell’ambito di un progetto finanziato dalla NASA.
Lo studio – pubblicato su Physical Review Letters – ha permesso di porre dei vincoli alle proprietà di queste ipotetiche particelle tre volte più forti di quanto abbia mai fatto qualsiasi precedente esperimento di rilevamento condotto sulla Terra.
Il 15 aprile 2020, un breve lampo di luce di alta energia emesso 10 milioni di anni fa, attraversata la nostra Galassia ed infine il Sistema Solare, è stato captato da differenti satelliti in orbita attorno alla Terra. Dopo mesi di attenta analisi dei dati, diversi team scientifici internazionali hanno concluso che l'esplosione proveniva da un stella “super magnetizzata” nota come “magnetar”, situata nella vicina galassia denominata Galassia dello Scultore, o NGC 253. Questa scoperta conferma l’ipotesi che alcuni lampi di raggi gamma (GRB) - esplosioni cosmiche rilevate nel cielo quasi quotidianamente - siano in realtà potenti bagliori provenienti da magnetar relativamente vicine.
Passaggio di consegne al vertice per la comunità italiana di ricercatori coinvolti nella collaborazione CMS (Compact Muon Solenoid), uno dei quattro grandi rivelatori di particelle installati presso l’acceleratore LHC (Large Hadron Collider) del Cern a cui partecipano oltre 3000 fisici di 55 paesi diversi.
Dal primo gennaio, Lucia Silvestris è infatti la nuova responsabile nazionale dell’esperimento, a cui l’INFN contribuisce con circa 350 tra fisici e ingegneri provenienti da 14 sezioni e due Laboratori Nazionali. Prima Ricercatrice della sezione INFN di Bari e membro di CMS dal 1993, Lucia Silvestris sostituisce Gianmario Bilei nel ruolo di coordinatore delle attività dei gruppi italiani impegnati in prima linea nella collaborazione, alla vigilia dell’avvio del terzo ciclo di presa dati e dei lavori di upgrade in vista della fase di alta luminosità di LHC.