Astrometria relativistica: la missione Gaia

I raggi di luce sono incurvati dal campo gravitazionale come se quest'ultimo fosse un mezzo ottico. Ciò causa uno spostamento dell'immagine della sorgente di luce osservata, falsando la sua posizone rispetto a sorgenti di riferimento. Per poter individuare la posizione reale della sorgente, rispetto allo stesso riferimento, occorre ricostruire in senso inverso il cammino della luce emessa tenendo conto del campo o dei campi gravitazionali incontrati. Ciò richiede l'applicazione della relatività generale in tutta la sua complessità. Il compito della missione Gaia è quello di monitorare la posizione apparente di tutte le stelle della nostra Galassia e, tenendo conto del campo gravitazionale del sistema solare, ricostruire la sua  reale struttura tridimensionale. L'accuratezza delle misure di osservazione che ci si aspetta dalla strumentazione a bordo del satellite Gaia è del micro-arcosecondo. 

Nel seminario si illustrerà il modello astrometrico relativistico, noto come RAMOD, concepito tra Padova e Torino per risolvere il problema su menzionato.

Persona di contatto:Gianluigi Fogli   Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Relatore:Prof. Fernando de Felice dell'Istituto Nazionale di Astrofisica