Bari, 14 ottobre, 1998 Care Colleghe, cari Colleghi, Il Senato Accademico si e' riunito ieri 13 ottobre con due soli punti all'OdG: 1) Piano di decongestionamento dell'Universita' di Bari; 2) Modifiche proposte dell'Amministrazione al regolamento per gli Assegni di ricerca. Il primo punto e' particolarmente rilevante (come avrete potuto vedere anche dalle notizie diffusa dalla stampa odierna) soprattutto perche' comincia a disegnare alcune linee per lo sviluppo futuro della nostra Universita'. Come certamente saprete l'ateneo di Bari e' stato incluso dal MURST fra i 6 atenei italiani che prioritariamente necessitano di misure per il dwecongestionamento. In particolare bisogna ridisegnare le proprie istituzioni in modo che a. il numero di studenti sia tendenzialmente inferiore a 50.000 (a Bari siamo oltre 70.000); b. le Facolta' non contino piu' di 10.000 studenti (Giurisprudenza ed Economia superano questo limite) o di 500 docenti (ma anche Facolta' fra 250 e 500 studenti come Scienze e Medicina sono invitate a pensarci). Per questo motivo una commissione di SA (Cossu, Girone, Arnese, Giocoli Nacci, Livrea, Borzacchini, Di Giandomenico e Muscio) ha elaborato un ponderoso documento (piu' di 100 pagine in visione nel mio studio) nel quale si propongono alcune misure che saranno poi sottoposte all'attenzione dell'Osservatorio MURST per una loro valutazione. Cio' significa che tali decisioni (che devono comunque ancora passare al vaglio del CdA della nostra Universita') non sono ancora operative e sono suscettibili di qualche variazione. Purtroppo, come spesso accade, il documento ci e' arrivato solo il giorno prima e molti di noi non hanno avuto modo di digerirlo. Inoltre la relazione svolta durante la seduta dai membri della commissione e' stata piuttosto avara (dettaglio rilevato in alcuni interventi) sicche' siamo stati costretti a farci un'idea delle proposte (e dei loro costi) praticamente seduta stante. Il piano, per quel che e' stato dato di capire, contiene le seguenti proposte: 1) Autonomia completa della SEDE di FOGGIA che diviene Universita' con le Facolta' gia' istituite (Giurisprudenza, Economia, Agraria) e due nuove (Medicina, che pero' aveva gia' un Corso di Laurea, e Lettere, del tutto nuova fatti salvi alcuni seminari avviati negli anni scorsi). Questa operazione dovrebbe condurre ad una diminuzione di studenti di circa 9.000 unita'. Quanto ai posti in organico le Facolta' gia' istituite hanni dichiarato di portare via solo l'organico gia' attribuito loro, mentre le due nuove potranno godere anche di alcuni contributi (21 posti di Medicina e 8 di Lettere) provenienti dalle Facolta' baresi. E' stato fatto notare da alcuni che questo modifica anche i rapporti di organico fra le residue Facolta' di Bari, incidendo anche sui calcoli del cosiddetto Riequilibrio dell'Organico: questo e' uno degli aspetti relativi ai "costi" che e' rimasto poco chiaro nella discussione. 2) Decongestionamento della FACOLTA' di GIURISPRUDENZA (attualmente 23.000 studenti, senza contare Foggia, dei quali 14.000 in corso) con le seguenti misure: istituzione della Facolta' di Scienze Politiche (circa 5.000 studenti); istituzione di una nuova Facolta' di Giurisprudenza a Bari (dovremmo cioe' avere nella nostra Universita'due Facolta' di Giursiprudenza con sede a Bari); istituzione di un Corso di Laurea in Giurisprudenza a Taranto. Queste misure sono state criticate in molti interventi che hanno messo in luce alcuni problemi: a. la creazione di CdL in sedi decentrate (TA) non sempre e' un reale decongestionamento: come dimostra l'esperienza di Foggia, questo toglie pochi studenti a Bari e favorisce solo l'iscrizione nelle sedi decentrate di studenti che, probabilmente, non si sarebbero iscritti a Bari. Questo puo' anche essere considerato come un risultato positivo, ma non e' piu' una misura di decongestionamento; piuttosto costituisce una scelta nello sviluppo dell'universita'. Ma a questo punto, se si tratta di pianificare, il nostro futuro non si capisce perche' discutere solo di Giurisprudenza! b. lo sdoppiamento della Facolta' a Bari viene proposto mantenendo costante il numero dei docenti (ma con misure relative all'edilizia che dovrebbero dotare la seconda Facolta' di nuovi locali). Se cosi' fosse la divisione del numero degli studenti sarebbe puramente formale e non risolverebbe granche' dal punto di vista di una migliore didattica (ad esempio si otterrebbe lo stesso risultato adottando le sole misure relative all'edilizia) sopratutto se coniugato anche con l'istituzione del nuovo CdL di TA. Oppure, come molti di noi sospettavano, l'istituzione della seconda facolta' e del CdL di TA, con il conseguente moltiplicarsi dei CdL prelude ad una futura richiesta di nuove risorse di personale che oggi sarebbe impolitico avanzare? E' stato fatto notare da alcuni che l'elevato numero di studenti di giurisprudenza e' un problema reale e che comunque esso corrisponde ad una domanda che ci viene dal territorio (ad esempio pare che ci siano considerevoli pressioni politiche da parte degli amministratori locali sul nostro ateneo per l'istituzione del CdL in Giurisprudenza a TA); ma ancora una volta si tratta di argomenti che piu' che rispondere a logiche di decongestionamento favoriscono linee di sviluppo della nostra Universita' che forse sarebbe meglio discutere in quanto tali: se dobbiamo prendere misure per la diffusione dell'istruzione universitaria in Puglia, cosa vieterebbe, ad esempio, anche alla Facolta' di Scienze MFN di avanzare dei progetti di espansione nelle sedi decentrate? E' probabile che i costi complessivi (in termini finanziari e di posti in organico) e le conseguenze a medio e lungo termine di queste scelte siano rilevabili in modo ancora piu' preciso da una piu' attenta lettura del documento presentatoci. Comunque, nelle condizioni di ieri, di fronte alla richiesta di votare in documento come un tutto unico (molti di noi avevano chiesto di votarlo per parti, ma questo non e' stato concesso) io ed altri 8 senatori (su 28) abbiamo ritenuto di non poter esprimere un parere favorevole e ci siano astenuti; in particolare la mia dichiarazione di voto ha espresso un parere positivo per l'autonomia di Foggia e l'istituzione di Scienze Politiche (che mi sembrano misure di reale decongestionamento con effetti e costi prevedibili) e negativo per la seconda Facolta' di Giurisprudenza a Bari e il CdL in Giurisprudenza a Taranto. Circa il REGOLAMENTO per gli ASSEGNI DI RICERCA l'Amministrazione aveva fatto rilevare alcune incongruenze che sosno state risolte ieri in Senato. Il testo delle modifiche e' in visione nel mio studio, ma in sostanza riguardano i seguenti punti: a. Dall'Art.2 sono spariti dal novero di coloro che possono avanzare richieste i Centri Interdipertimentali di ricerca (a causa della loro natura interdipartimentale e temporanea), mentre gli Istituti sono stati spostati in una norma stransitoria finale. b. L'Art.4 prevedeva che i conitati di Area non fossero rieleggibili: si e' precisato che non sono "immediatamente" rieleggibili. c. Nell'Art.5 si e' precisato che il Dipartimento delibera sul tipo di Assegno da mettere a concorso, ma che il bando (e il resto della gestione amministrativa) e' del Rettore e dell'Amministrazione centrale. Saluti Nicola Cufaro Petroni